Thailandia, Chiang Rai: il Villaggio delle "Donne Giraffa"

Pubblicato il 17 luglio 2024 alle ore 14:03

Thailandia, Chiang Rai: il Villaggio delle "Donne Giraffa" o "Donne cigno"

Nel nord della Thailandia, vicino Chiang Rai, esiste un villaggio in cui vivono delle affascinanti donne chiamate " donne giraffa", o "donne cigno" per via del loro collo lungo.

Ne avete mai sentito parlare?

 

Le donne della tribù dei Kayan 

I Kayan, più comunemente chiamati Padaung, sono un'etnia della popolazione Karenni, una minoranza di lingua tibeto-birmana. 

Nel 1990, a causa di un conflitto con il regime militare birmano, molte tribù si sono rifugiate in Thailandia, vivendo attualmente con uno status legale incerto, nei villaggi di confine.

Si stima che la popolazione kayana conti appena 7000 membri.

 

Questa tribù è nota per un peculiarità estetica adottata dalle loro donne, ovvero indossare numerosi anelli di ottone attorno al collo.

Tali anelli causano, nel corso degli anni, una deformazione fisica che risulta, visivamente, in un collo straordinariamente lungo.  

Questa caratteristica ha conferito loro vari soprannomi, da "donne giraffa" a "donne cigno" , ma sorprenderà forse sapere che in realtà non è il collo ad allungarsi, bensì le spalle a scendere e le clavicole a deformarsi a causa del peso degli anelli, che viene progressivamente aumentato nel corso della vita della donna.  

Le donne adulte arrivano a portarne fino a 25. Alcune di loro oltre al collo li indossano anche alle gambe.

Origini e procedimento di questa strana usanza

Le origini di questa tradizione sono contrastanti, con teorie totalmente antitetiche:

- la teoria secondo la quale gli anelli sarebbero dovuti servire a rendere le donne meno attraenti e quindi a ridurre il rischio che venissero rapite come schiave;

 

- la teoria secondo la quale, invece, gli anelli servirebbero a rendere le donne più attraenti, esagerando un tratto femminile come il collo sottile.  

 

Altre teorie identificano lo scopo degli anelli nella protezione dai morsi degli animali selvatici (protezione che potrebbe nel caso intendersi tra il letterale e il figurato) o nella volontà di evocare una rassomiglianza con il drago, creatura importante nell'immaginario della tribù.

 

Il procedimento per allungare il collo inizia a 5 anni, quando vengono fatti indossare i primi anelli alle bambine.

A 10 anni viene data loro la possibilità di scegliere: continuare ad aggiungerne, diventando così donne "giraffa" o interrompere il procedimento e liberarsi degli stessi.

Solo dopo i 10 anni di età queste pesanti spirali iniziano ad avere effetti sull’ossatura, facendo abbassare le spalle.

Alle ragazze che decidono di continuare con questa terribile procedura verranno aggiunti anelli in base all'età raggiunta.

Le donne più anziane sono quelle che ne indossano la maggiore quantità.

Dopo una certa età le donne giraffa acquisiscono il diritto di abbellire anche le gambe, mettendo attorno ai polpacci anelli dorati simili a quelli del collo.

 

Per i Padaung il collo lungo e gli anelli sono simbolo di benessere e bellezza...

Probabilmente solo per gli uomini!

 

Una questione di turismo...

Non è un mistero che la tribù dei Padaung utilizzi le "donne giraffa" a scopo turistico.

Ogni giorno centinaia di turisti si recano nel villaggio incuriositi da questa usanza.

E' importante però precisare una cosa: il villaggio destinato alle visite non è quello in cui abitano i Kayana, ma è stata ricostruita una parte solo per fini turistici.

Non è permesso, infatti, visitare il vero villaggio, questo per salvaguardare la loro identità culturale e la loro vita quotidiana.

 

Si può, però, partecipare ad un'escursione guidata, in cui vi sarà permesso entrare nel "vero villaggio" per qualche minuto, giusto il tempo di attraversarlo ed accedere all'area destinata ai visitatori.

 

In attesa di ricevere il biglietto d'ingresso per raggiungere l'area turistica ed il mercatino, abbiamo scattato qualche foto.

Questo è il rigoglioso orto del villaggio

E queste sono le loro abitazioni. Potete notare una bambina a cui non sono stati fatti indossare gli anelli.

 

E questo é il mercatino destinato ai turisti

Fonte foto: www.thailandiaweb.com

 

La visita del villaggio, seppur ricostruito a fini turistici, è stata un'esperienza unica, indubbiamente dalle emozioni e dalle sensazioni contrastanti.

La scoperta di una cultura totalmente diversa per storia, cultura, abitudini è sempre interessante ed è un arricchimento personale.

Abbiamo avuto la possibilità di incontrare queste particolari donne ed interagire con loro, comprendendo qualcosa in più circa la loro vita.

Ma se l'approccio con le donne più giovani è di confidenza e grande curiosità reciproca, con le più anziane è differente.

Ai loro occhi sarete sempre i turisti curiosi che pagano per entrare nello zoo e scattare foto...

e come dare loro torto!

Quello che emerge è sicuramente la sofferenza fisica di queste donne, a cui non è stato permesso di scegliere se continuare a portare, per tutta la vita, questi pesanti anelli di ottone.

Ma non sarebbe possibile rimuovere gli anelli dopo così tanti anni, perché il collo non avrebbe stabilità e potrebbero avere delle serie ripercussioni sulla loro salute.

 

E' importante però sapere che questa pratica andrà con gli anni sparendo, in quanto le giovani donne possono scegliere se portarli o meno.

La tradizione morirà quando le donne anziane del villaggio non ci saranno più.

 

Lei è la donna più anziana del villaggio, quella dal collo più lungo.

I fazzoletti sotto il mento servono ad evitare ferite o piaghe e ad alleviare il dolore.

E' stata una sofferenza solo guardarla.

Ci ha mostrato un triste sorriso per tutto il tempo.

 

E queste sono le giovani del villaggio, le donne più sorridenti e più disponibili con i turisti.

Ma volete sapere perché?

Non tutte le donne indossano gli anelli: alcune portano semplicemente una sorta di riproduzione di metallo, solo in occasione delle visite dei turisti.

Ed è veramente una bella notizia!

Queste ragazze indossano una struttura piuttosto pesante, formata da cerchi, che si lega dietro il collo e riproduce fedelmente i veri anelli in ottone, ma che può essere tolta in qualsiasi momento.

Una di queste ragazze, di cui purtroppo non ricordo il nome, me l' ha fatta provare.

Che dire... strana sensazione.

E' così pesante che non sono riuscita ad indossarla correttamente ma l'ho solo appoggiata sul collo.

Non sono neanche riuscita ad allacciarla dietro... le mie clavicole evidentemente stanno ancora troppo su per essere una "donna giraffa".

Ed il pensiero è andato immediatamente alle anziane del villaggio, che portano ogni giorno questo peso e questa sofferenza.

 

Ma non mi sento neanche di dirvi: "non venite qui, non alimentate questo tipo di turismo", perché è l'unica forma di sostentamento per questa popolazione senza una patria.

Non ricevono, purtroppo, aiuti da parte del governo thailandese o birmano, e la vendita dei loro prodotti o semplicemente il biglietto di ingresso nel villaggio è, al momento, il solo mezzo di sostentamento.

 

Chiudo con la mia foto con gli anelli "farlocchi", come lo sono quelli della dolcissima ragazza vicino a me. 


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