Reynisfjara, la misteriosa spiaggia nera in Islanda

Pubblicato il 30 agosto 2024 alle ore 18:29

Reynisfjara, il fascino della spiaggia nera, tra pericoli e leggende

Nel cuore dell’Islanda, là dove l’Oceano Atlantico incontra lande di cenere vulcanica, si trova Reynisfjara, nella parte meridionale dell’isola.

 Si tratta di una spiaggia di sabbia nera di una bellezza straordinaria e allo stesso tempo minacciosa, dominata da colonne di basalto, formazioni laviche, scogliere imponenti e grotte. 

Ogni elemento di Reynisfjara, dalla sua sabbia vulcanica ai misteriosi faraglioni, contribuisce a creare un’atmosfera che è al tempo stesso invitante e minacciosa, un luogo dove la bellezza della natura si manifesta nella sua forma più pura ed imponente.

Reynisfjara, una delle dieci spiagge non tropicali più belle del mondo

Con Reynisdrangar si fa riferimento a un insieme di faraglioni in basalto situati sotto il monte Reynisfjall nei pressi del villaggio Vík í Mýrdal, nel sud dell'Islanda.

Il gruppo di rocce è localizzato nei pressi di una spiaggia di sabbia nera classificata nel 1991 tra le dieci spiagge non tropicali più belle del mondo.

La magia della spiaggia nera di  Reynisfjara è un connubio sorprendente di fenomeni naturali e leggende che affondano le radici nella cultura islandese.

Questa spiaggia non è solo un tratto di costa: è un capolavoro scolpito dall’incessante lavoro di elementi naturali potenti e, a volte, spietati.

Il colore nero della sabbia, unico e ipnotizzante, è il risultato diretto delle eruzioni del vulcano Katla, noto per la sua attività frequente e la sua forza devastante.

La cenere vulcanica, depositatasi qui nel corso dei secoli, tinge di oscuro il paesaggio, creando  un contrasto stridente ma affascinante con la schiuma bianca delle onde.

Si tratta di una spiaggia in continuo mutamento ed evoluzione: dopo ogni eruzione del vicino vulcano Katla la cenere e i detriti continuano ad accumularsi lungo la costa.

 

E' un capolavoro della natura, situata nella parte meridionale dell'isola, vicino alla città di Vík í Mýrdal.

E' facilmente raggiungibile da Reykjavik, da cui dista circa 180 km,  con un tragitto in auto di circa due ore e mezzo dalla capitale.

Una volta giunti a destinazione troverete un ampio parcheggio, da cui incamminarsi sul sentiero che conduce alla magnifica spiaggia nera di Reynisfjara.

La spiaggia di Reynisfjara è un posto davvero speciale.

Già dal primo impatto vi lascerà senza parole, tra spiaggia di sabbia vulcanica, nera e sconfinata, ciottoli levigati dal mare e maestose scogliere. 

Uno dei tratti più distintivi di Reynisfjara è la sua imponente scogliera di colonne di basalto. Queste colonne esagonali, che ricordano le canne di un organo gigante, si innalzano imponenti dietro la spiaggia, creando un effetto visivo straordinario.

Sono il risultato di un raffreddamento lento della lava, che, una volta solidificata, ha assunto queste forme regolari e geometriche. 

Lo scenario è davvero mozzafiato,

Dietro la scogliera si trova un’altrettanto suggestiva grotta di scorrimento lavico, conosciuta come kirkjan, o “chiesa”, che attira molti visitatori desiderosi di scoprire le meraviglie geologiche della regione.

La spiaggia è nota anche per l’arco di basalto conosciuto come Hálsanefshellir.

Le onde imprevedibili di Reynisfjara, note localmente come “sneaker waves”, rappresentano un pericolo costante e imprevedibile. Queste onde possono sorgere all’improvviso e hanno la forza di trascinare gli incauti visitatori verso il vasto e freddo Atlantico.

È essenziale, quindi, mantenere una distanza sicura dal bordo dell’acqua, un avvertimento che ogni visitatore deve prendere seriamente per la propria sicurezza.

PULCINELLA DI MARE

In estate, le colonne di basalto e le aree circostanti ospitano colonie di pulcinella di mare, un tipo di uccello marino dal becco colorato che nidifica sulle alte scogliere.

Questi simpatici uccelli sono una vista comune in Islanda e aggiungono un ulteriore tocco di magia al paesaggio di Reynisfjara, rendendola un must per gli amanti della natura e della fotografia.

Durante la stagione estiva le moltissime colonie di uccelli marini sorprendono i turisti sorvolando la spiaggia.

Questa interazione tra la geologia e la biologia conferisce a Reynisfjara un fascino unico, offrendo ai turisti e ai fotografi scenari dinamici e sempre diversi.

I DUE MAESTOSI FARAGLIONI

A dominare il paesaggio di Reynisfjara ci sono i faraglioni di Reynisdrangar, maestose torri di roccia che si ergono dall’acqua come sentinelle di un’epoca dimenticata.

Dalle acque emergono sinuosi queste torri di roccia lavica che prendono il nome di Reynisdrangar, che sono diventati una delle immagini più iconiche della spiaggia di Reynisfjara.

Non solo arricchiscono la già suggestiva vista della spiaggia, ma servono anche da potente promemoria della capacità della natura di scolpire scenari di selvaggia bellezza e di incutere rispetto attraverso i suoi molteplici aspetti. 

La leggenda della spiaggia dei troll

Secondo il folklore locale in questa spiaggia vivono i “troll”, un piccolo popolo invisibile che esce allo scoperto esclusivamente di notte.

Il motivo per cui molti islandesi nel corso degli anni hanno coltivato questa credenza è che, in passato, nessuno era in grado di spiegare gli strani ed imprevedibili fenomeni che avvenivano sull’isola: eruzioni vulcaniche sotto i ghiacciai, enormi soffioni sulfurei, incantevoli pozze termali e strane “costruzioni” naturali.

Ai troll veniva dato il "merito" degli eventi straordinari, per questo motivo non si poteva assolutamente mancare di rispetto a questi esserini.

Stuzzicarli voleva dire attirare su di sé molta sfortuna.

Le leggende dei faraglioni di Reynisfjara

Diverse leggende avvolgono la misteriosa spiaggia nera di Reynisfjara.

Si dice che i due famosissimi faraglioni siano proprio dei troll pietrificati!

 

Una leggenda narra che un gruppo di troll, che abitavano le grotte che si affacciavano sulla spiaggia nera di Reynisfjara, era solito attaccare le navi che passavano in zona.

Due di loro, tuttavia, commisero un grande sbaglio: durante un attacco a un’imbarcazione persero la cognizione del tempo, così tanto da venire sorpresi dal sorgere del sole mentre erano ancora in mare.

Per questo motivo si trasformarono in pietra.

 

Le leggende contemporanee, invece, riportano la storia di un marito che trovò la moglie rapita dai due troll, congelata di notte.

Questi troll si erano macchiati dell’assassinio della donna, la quale venne vendicata dal marito. L'uomo riuscì a bloccare le due creature in mezzo al mare… per l’eternità!

Costrinse i due spiriti maligni a non uccidere più nessuno.

Sua moglie era l'amore della sua vita, al cui spirito libero non era in grado di fornire una casa; decise dunque di accettare il suo destino rimanendo tra i troll, recandosi di tanto in tanto ad ammirare le rocce e il mare a Reynisfjara.

 

Un’altra leggenda, invece, racconta che due troll che vivevano nelle grotte attorno a Reynisfjara furono sorpresi dal sorgere del sole mentre si trovavano in mare per attaccare delle barche, finendo pietrificati.

 

Si tratta di leggende, che rendono ancora più affascinante questo luogo.

Prendetevi tutto il tempo per passeggiare sulla spiaggia e respirare tutta la libertà e l'immensità che questo luogo regala ad ogni visitatore.

I PERICOLI DELLA SPIAGGIA NERA

La spiaggia nera di Reynisfjara é indubbiamente uno dei luoghi più misteriosi dell’Islanda.

Tuttavia presenta alcune insidie che è doveroso conoscere prima di visitarla.

Prima di raggiungere la spiaggia, prestate attenzione al cartello informativo che troverete lungo il sentiero.

E' sicuramente tra le spiagge più pericolose al mondo, per questo è necessario adottare delle precauzioni, soprattutto quella di non avvicinarsi troppo all’acqua per evitare le onde anomale che si alzano senza preavviso.

Il mare è profondo, impetuoso e imprevedibile, ed in pochi secondi può mutare repentinamente il suo aspetto, generando delle onde lunghe e selvagge in grado di trascinare in acqua chi si avvicina troppo alla riva.

Le sue onde possono aumentare improvvisamente fino a raggiungere anche 10 metri di altezza. La forte risacca dell’oceano Atlantico è così potente da impedire di mettersi in salvo dalle forti correnti.

Un altro pericolo è rappresentato dal Vulcano Katla. Trattandosi di un vulcano in attività, in caso di eruzione, potrebbe ricoprire la sabbia di detriti e anche generare alte onde improvvise.

Diversi episodi di questo tipo hanno, purtroppo, causato la morte di alcuni turisti poco attenti o poco informati.

 

Siate prudenti!

Leggete i cartelli informativi, mantenete una distanza sicura dall’acqua, e godetevi il paesaggio!!

 


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